Martedì 28 maggio alle 6 di mattina, le abitazioni di alcune persone (sindacalist*, studenti medi*, studenti universitari*) sono state perquisite dalle forze dell’ordine. Durante questa perquisizione sono stati sequestrati dispositivi digitali personali (telefoni e computer). La motivazione addotta per tale violazione è stata la ricerca di prove riguardanti la promozione e la partecipazione alla manifestazione del 23 febbraio scorso. Questa manifestazione, corteo pacifico in sostegno del popolo palestinese, si concluse davanti al consolato americano dove, quasi in contemporanea coi forse più noti fatti di Pisa, l* studenti e l* altr* partecipanti furono a più riprese caricat* dalla polizia, riportando contusioni e lesioni.

L* docenti di questa assemblea erano presenti al corteo insieme a molt* altr* collegh*, dietro uno striscione “Docenti per la Palestina”. Dopo la manifestazione, è iniziato tra docenti e studenti un processo di confronto e di autoformazione che sta proseguendo: le vostre manganellate ci rendono più unit* e più forti.

Dimostriamo la nostra solidarietà e complicità con l* compagn* e l* alunn* colpite da questa perquisizione che consideriamo una inaccettabile violazione dell’intimità e della tranquillità, agita con fini e mezzi smaccatamente intimidatori, oltre che un attacco frontale a tutto il movimento per la Palestina.

Riteniamo centrale in questo momento, anche in quanto educator*, continuare a denunciare i crimini di cui si sta macchiando lo Stato di Israele, con l’appoggio e il beneplacito della comunità internazionale e in particolare del nostro democraticissimo occidente.

Solidarizziamo con le iniziative a sostegno del popolo Palestinese, dalle accampate universitarie ai cortei che ci sono stati e ci saranno.

PALESTINA LIBERA, STOP AL GENOCIDIO

CI VEDIAMO DOMENICA 2/06 IN PIAZZA SAN MARCO ALLE ORE 16.00

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